Andare oltre le missioni tradizionali della docenza e della ricerca scientifica per far incontrare il mondo della conoscenza e quello della società fatta di Persone. È questo l’intento più nobile, necessario e realmente impattante della Terza Missione degli atenei.
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Uno dei progetti che presentiamo quest’oggi prende il nome di Autismo, salute mentale e ricerca partecipativa, una virtuosa iniziativa portata avanti dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia della Sapienza di Roma.
Come si legge dall’abstract:
L’autismo è una condizione del neurosviluppo che dura tutta la vita e riguarda 1-2% della popolazione. Un aspetto che riduce notevolmente la qualità di vita delle persone autistiche è l’elevata co-occorrenza di disturbi di salute mentale, tra i quali l’ ansia, la depressione e le condotte autolesive.
È per questo motivo infatti, che
E’ di prioritaria importanza per la comunità autistica sviluppare ed erogare servizi per la salute mentale che tengano conto dello stile cognitivo e sensoriale delle persone autistiche. Nel Lazio sono quasi inesistenti i servizi del SSN dove poter fare un accertamento diagnostico di autismo in età adulta e sono molto impreparati i servizi di salute mentale sulla presa in carico delle co-occorrenze psichiatriche negli adulti autistici.
Il programma in questione è stato strutturato in tre punti principali. Vediamoli insieme.
- Il primo, fornire una formazione teorico-pratica rivolta agli specializzandi in Psichiatria delle università di Roma Sapienza, Tor Vergata e Cattolica del Sacro Cuore ed ai clinici dei servizi di salute mentale del SSN di Roma e Provincia.
È necessario infatti comprendere a fondo le caratteristiche degli adulti autistici senza disabilità intellettiva e disturbo del linguaggio e sugli adattamenti utili per migliorare la presa in carico dei co-occorrenti disturbi psichiatrici.
- Il secondo, promuovere, nel contesto di un workshop residenziale, il confronto tra auto-rappresentanti autistici, familiari, clinici, ricercatori e policy makers sul tema autismo e salute mentale.
L’unico modo per compiere dei significativi passi in avanti è quello di lavorare in maniera sinergica con tutti i protagonisti di questo mondo sfaccettato e non ancora pienamente esplorato.
- Il terzo, condurre uno studio di ricerca partecipativa che abbia come beneficiari gli adulti autistici con problemi di salute mentale, grazie alla presenza della Prof.ssa Christina Nicolaidis esperta internazionale del settore.
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