Imprese sociali in Italia: Trend in crescita e buone pratiche dedicate al PNRR

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  Osservatorio Socialis   Dic 07, 2021   News, Principale   Commenti disabilitati su Imprese sociali in Italia: Trend in crescita e buone pratiche dedicate al PNRR

Ripresa economica ed occupazionale per le imprese sociali in Italia: per il 2021 stimato un aumento del 5,5% dei posti di lavoro e un volume delle entrate a +4,7%. Molto diffuse le esperienze e le buone pratiche previste dalle missioni del PNRR ad impatto sociale. Sono i dati del XV Osservatorio Isnet, realizzato dall’Associazione Isnet con il patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’annuale istantanea sull’andamento economico, occupazionale e la capacità innovativa dell’impresa ad impatto sociale, quest’anno focalizzata sui temi del PNRR, per capire livelli di esperienza e consapevolezza delle imprese sociali.

L’ultima edizione dell’Osservatorio Isnet(*) –  presentato in conferenza stampa digitale con la partecipazione di Alessandro Lombardi, Direttore Generale del Terzo Settore e della Responsabilità Sociale delle Imprese del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; Mario Calderini, Consigliere di Gabinetto del Ministro dell’Innovazione; Mauro Giardini, Presidente Impresa Sociale CEAS; Luca Pacini, Capo Area Welfare e Immigrazione ANCI e Andrea Zanta, Direttore Impresa Sociale Orso Blu – evidenzia un ritorno ai livelli pre-pandemia dei valori economici ed occupazionali delle imprese italiane ad impatto sociale: dopo lo choc causato nel 2020 dai ripetuti lockdown, il rimbalzo per le imprese sociali A e A+B attive negli ambiti dell’assistenza sociale e sanitaria è ancora più marcato (+ 7,7% del volume delle entrate, + 9,1 incremento posti di lavoro).

L’emergenza in atto ha inoltre favorito alcuni ambiti di attività a discapito di altri che hanno subìto maggiormente le conseguenze del distanziamento e delle chiusure. Cresce progressivamente negli ultimi 5 anni la quota di fatturato proveniente dalla vendita di prodotti e servizi ad aziende e cittadini e diminuisce quella proveniente da contratti e convenzioni con enti pubblici e locali (36,3% quota di fatturato da privati e 53,2% quota di fatturato da pubblico che nel 2017 rappresentava il 62% delle entrate).

Anche gli indicatori di capacità innovativa, dopo il crollo dello scorso anno, rimbalzano sui valori pre-emergenziali in alcuni casi anche con importanti incrementi: è il caso degli investimenti per il miglioramento dei prodotti e servizi esistenti (72% a fronte del 20,5% nel 2020 e del 59% nel 2019), o il miglioramento dei processi e della organizzazione interna (67,5% a fronte del 42,8% nel 2020 e del 58% nel 2019). La quota di innovatori che esprime la maggior parte di investimenti (da 3 a 5 ambiti nell’ultimo anno), è pari al 46,5% del Panel ed esprime il miglior andamento economico ed occupazionale (+5% e + 7,3%) e una più alta capacità di coinvolgimento dei giovani (+4,7%).

Il focus sulla capacità di innovazione tecnologica restituisce un 26,5% di imprese che stanno utilizzando nuove soluzioni e/o avviato sperimentazioni: digitalizzazione dei processi 60,4%, strumenti e attrezzature automatizzate 28,3%, rilevatori di presenza, attivatori, gestione da remoto 26,4%, tra le principali. Sempre alta e costante negli ultimi anni, la quota di organizzazioni che considera l’innovazione tecnologica non adatta alle esigenze di un’impresa ad impatto sociale (61%). Evidente la necessità di accompagnare i processi per favorire un dialogo tra imprese e ricerca scientifico-tecnologica all’insegna di una effettiva reciprocità e non di un mero trasferimento tecnologico.

Il cambiamento tanto evocato è già in atto ha affermato Laura Bongiovanni responsabile dell’Osservatorio e Presidente di Associazione Isnet Lo testimoniano le esperienze innovative e le buone pratiche realizzate dalle imprese sociali sui nostri territori. Efficientare i processi, monitorare le attività, coinvolgere i giovani, sono temi irrinunciabili affinché si realizzi il processo di collaborazione e co-progettazione pubblico-privato sociale. È una sfida che interpella in egual misura tutti gli attori in gioco”.

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PNRR E IMPRESA AD IMPATTO SOCIALE

Per l’approfondimento 2021 su “PNRR e impresa ad impatto sociale”, dedicato alle prospettive di collaborazione pubblico-privato sociale a partire dagli ambiti di attività valorizzati nel PNRR, il campione di imprese è stato interpellato su 23 tipologie di attività selezionate dalle missioni del PNRR.  La top five della classifica indica che sono molto diffuse le esperienze negli ambiti: occupabilità dei giovani – M5C1(72%); servizi socioassistenziali – MCC3 (69%); servizio civile orientato all’apprendimentoMCC1 (54,5%); sostegno capacità genitoriale delle famiglie vulnerabili – MC52.1 (52,5%); imprenditoria femminile – MC51 (47,5%). Queste esperienze sono più diffuse tra le imprese innovative (8,9%).

Interpellato sulla consapevolezza del proprio ruolo, ben il 75,5% del Panel identifica nel PNRR un’occasione storica e di rilancio dell’economia sociale (43%), a patto però che ci sia un dialogo efficiente pubblico/privato sociale (29,5%).

“L’appuntamento di presentazione dei risultati dell’indagine annuale svolta da ISNET sulle imprese sociali – ha sottolineato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando – trova nella sua collocazione temporale due elementi caratterizzanti: 1) gli effetti prodotti dalla pandemia sulle attività e sulla complessiva tenuta dei soggetti dell’economia sociale; 2) lo scenario del futuro prossimo nel quale questi medesimi soggetti andranno ad operare. La pandemia ha evidenziato come l’azione della pubblica amministrazione, per essere realmente efficace, deve svilupparsi in forma integrata con i soggetti dell’economia sociale, che hanno svolto un ruolo fondamentale nella tenuta delle relazioni sociali, in virtù della loro prossimità ai cittadini, che li rende interpreti validi e legittimi dell’interesse generale delle comunità”.

(*) Il Panel Isnet è composto da 500 organizzazioni e rappresentativo delle imprese ad impatto sociale in Italia: Cooperative Sociali di tipo A e B,  loro Consorzi e Imprese Sociali ex Lege, Società Benefit B-Corp e SIAVS, le Start Up innovative a vocazione sociale.

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www.impresasociale.net

 

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