“Etico”: L’albergo che disabilita i limiti. Intervista ad Alex Toselli, Presidente Cooperativa Download

  Osservatorio Socialis   Mar 28, 2019   Blog ed Interviste, News, Principale   Commenti disabilitati su “Etico”: L’albergo che disabilita i limiti. Intervista ad Alex Toselli, Presidente Cooperativa Download

C’è un hotel che fa della disabilità una risorsa preziosa. L’“Albergo Etico”, il primo modello di impresa sociale ad offrire lavoro e opportunità di riscatto ai ragazzi con sindrome di Down e altre forme di disabilità intellettiva, attraverso un concreto percorso di formazione in affiancamento ai professionisti dell’hotellerie.
Partito da Asti, dove ha sede l’omonima Associazione, il progetto ha già varcato i confini nazionali: diversi alberghi stanno aprendo in Argentina, Australia, Slovacchia, Spagna, Norvegia e Stati Uniti.
In Italia a fine anno sarà inaugurata la struttura di Pistoia, e dallo scorso dicembre Albergo Etico è anche a Roma. Un sogno che si è avverato per il fondatore Antonio Pelosi, ingegnere e albergatore romano, che nel 2007, uscito dal coma in seguito a un grave incidente stradale, è riuscito a trasformare un antico convento di suore in via Pisanelli, a pochi passi da Piazza del Popolo, in un modernissimo hotel con ristorante, terrazza, sala co-working e 18 camere, alcune interamente progettate per ospiti diversamente abili.

Finanziata con il sostegno di Unicredit e il programma Social Impact Banking, oggi la struttura è gestita da una decina di ragazzi con disabilità fisica, intellettiva o sensoriale – sindrome di Down, X Fragile e post-comatosi – che hanno così l’occasione di imparare sul campo a gestire un albergo in tutti i suoi aspetti, per prepararsi in futuro ad affrontare il mercato del lavoro.

Abbiamo intervistato Alex Toselli, Presidente della Cooperativa Download, responsabile di Albergo Etico.

Il progetto sta per compiere quattro anni. Ci racconta come è nato?

«Il progetto nasce quasi dieci anni fa, dalla fortunata esperienza del ristorante Tacabanda di Asti, dove un ragazzo con la sindrome di Down, Niccolò Vallese, viene inviato per un tirocinio formativo. Lo chef Antonio De Benedetto intuisce da subito le potenzialità di Niccolò e, attraverso un percorso di crescita comune, ne osserva la straordinaria evoluzione umana. Nel 2014 mi avvicino alla realtà astigiana ed immaginiamo di procedere alla costruzione del primo “Albergo Etico”, ossia un’offerta ricettiva di qualità, capace di coniugare turismo accessibile con reale inclusione sociale. Così, il 18 giugno 2015 inauguriamo ad Asti».

Cosa aspettarsi da un soggiorno “etico”?

«Credo fortemente che oggi il turista sia interessato ad esperienze di valore nel viaggio. Un soggiorno “etico” si muove in questa direzione, perché in grado di abbinare la consueta e tradizionale ospitalità italiana con un progetto di valore umano. Si vuole mostrare che occorre fermarsi, qualche volta, per osservare la bellezza paesaggistica, ma anche quella umana, poiché ambedue sono capaci di regalarti nuove emozioni. Il noto scrittore Giorgio Boatti, all’interno di un capitolo dedicato alla storia di Albergo Etico, definisce la sua permanenza in hotel come “un viaggio dentro te stesso, perché poi, quando vai via, hai come l’impressione che qualcosa ritorni a casa con te”».

“Accademia dell’Indipendenza”è il vostro percorso di formazione e accompagnamento al lavoro.
In cosa consiste?

«L’Accademia dell’Indipendenza è uno spazio fisico e culturale. All’ultimo piano dell’hotel, o dove viene ubicata la semi-residenzialità destinata alle persone con disabilità, le nostre risorse sono inserite in un processo strutturato sul singolo e formato da tre parti: lavoro, formazione e tempo libero. Ritengo che sia utile specificare in dettaglio. Organizziamo tutti gli aspetti di vita dei nostri ragazzi, affinando le competenze formative (in collaborazione con le scuole alberghiere ed istituti universitari), pianificando le esperienze lavorative e concentrandoci sulle attività di vita autonoma quali lo sport, l’arte, il teatro ed in generale le relazioni sociali. Non credo che possa esistere un collocamento lavorativo vincente, senza uno sforzo collettivo propedeutico all’autonomia della persona con disabilità, e riveste un ruolo determinante la famiglia, senza la quale non si può agire con successo sui ragazzi: è necessario condividere un forte patto di alleanza».

Al momento quanti ragazzi sono coinvolti e come vivono questa esperienza? 

«Tra le diverse realtà attive ad Asti, Roma, Pistoia, Liguria e all’estero, in questo momento stiamo seguendo circa 55 ragazzi. Spaziamo dai corsi in aula per la formazione iniziale, ad alternanze scuola/lavoro, fino ad assunzioni a tempo determinato ed indeterminato nello staff operativo delle strutture. Ogni risorsa sta costruendo il proprio futuro professionale e la propria autonomia personale, noi agevoliamo questo tipo di lavoro, stimolando le strade di talento e favorendo l’inserimento sociale di cittadini attivi. Ecco, l’obiettivo più ambizioso di Albergo Etico e, se vogliamo, della sua Accademia dell’Indipendenza, risulta inserire persone con disabilità in qualità di protagonisti veri della società e come potenziali risorse del mercato del lavoro».

Con la recente apertura a Roma, avete inaugurato un nuovo turismo di responsabilità sociale.
Che bilancio può fare di questi primi mesi?

«Siamo stati in grado di ispirare una famiglia di albergatori romani, così Antonio Pelosi ha sposato l’idea di Albergo Etico e lo ha portato a Roma, condividendo con noi modello ed organizzazione. Stiamo lavorando ad implementare l’idea di turismo come fattore di responsabilità, ma anche la convinzione che rendere spazi aperti ed accessibili rappresenti un vantaggio competitivo per tutti. Soddisfatti dei primi mesi di attività, l’hotel sta completando a passi veloci la piena offerta dei servizi e la sua posizione strategica, nel pieno centro di Roma, favorisce un continuo flusso turistico. D’altra parte per conoscere Albergo Etico, l’unica possibilità rimane quella di visitarloed ognuno può sentirsi parte del progetto, portando mezzi, competenze o idee. In fondo, quando abbiamo presentato l’Albergo Etico di Roma, non a caso abbiamo usato lo slogan “il primo a Roma”! Lasciamo la porta aperta ad altr.

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a cura di Alessandra Aurilia © Osservatorio Socialis

 

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