“eLavoroeFamiglia”: Quando il welfare è innovazione sociale

  Osservatorio Socialis   Feb 19, 2019   News, Principale   Commenti disabilitati su “eLavoroeFamiglia”: Quando il welfare è innovazione sociale

Com’è possibile estendere a tutto il territorio nazionale, composto soprattutto di piccole/medie imprese, il welfare aziendale che alcune realtà hanno già positivamente attivato in un’ottica inclusiva e generativa? Questo il quesito da cui prende le mosse l’analisi condotta da Anna Clara Cucinelli, vincitrice del XVI Premio Socialis, nel suo elaborato intitolato:Dal welfare aziendale al welfare territoriale: Le reti territoriali come innovazione sociale. Il caso del progetto eLavoroeFamiglia in Provincia di Varese(discussa all’Università di Bologna “Alma Mater Studiorum”, corso di Laurea Magistrale in Economia Sociale, Relatore Professor Andrea Bassi).

Il welfare aziendale, così come comunemente inteso, richiede di essere ri-pensato come una generalizzazione e ri-specificazione del welfare state in un ottica sussidiaria ed integrativa – spiega Anna Clara CucinelliSostenere ed integrare il sistema di welfare pubblico consente al mondo imprenditoriale di manifestare pienamente il carattere di utilità sociale che può renderlo protagonista di processi di sostenibilità e innovazione sociale. L’obiettivo è quello di creare valore sociale e non esclusivamente economico per cercare di soddisfare non solo i bisogni degli stakeholder, ma anche i bisogni sociali delle famiglie, dei territori e della collettività“.

È necessario un cambiamento che consiste in una “Territorializzazione del Welfare Aziendale”, contestualizzandolo non più all’interno delle grandi imprese ma in relazione al territorio, attraverso la sperimentazione di sistemi d’integrazione del pubblico con il privato, in cui le imprese, in azione congiunta con le parti sociali, gli enti locali e il terzo settore, promuovono e realizzano soluzioni innovative in risposta ai bisogni dei lavoratori e delle famiglie, ma al contempo in grado di generare valore anche per il territorio, con la necessità di considerarlo non più come bene pubblico bensì come “bene comune”.

Nel corso della mia ricerca ho indagato le azioni da implementare per far sì che le politiche di welfare aziendale siano estese ad una quota di popolazione il più ampia possibile e per favorire l’inclusione di tutti gli attori della comunità locale nel percorso di co-progettazione ed erogazione dei servizi che rispondano appieno ai nuovi bisogni emergenti – prosegue Cucinellitra le regioni italiane che si stanno attivando per promuovere la realizzazione di un welfare all’avanguardia la Regione Lombardia sta assumendo un ruolo di rilievo. Quest’ultima, infatti, in attuazione della direttiva comunitaria Europa2020 per una ‘Crescita intelligente, sostenibile e inclusiva’, ha avviato una progettazione regionale di finanziamento a favore della nascita di aggregazioni tra imprese, le cd. Rete d’impresa, e di Reti Territoriali di Conciliazione (Rtc)“.

Elemento centrale dell’elaborato è rappresentato dallo studio delle reti territoriali come innovazione sociale e organizzativa finalizzata all’inclusione e alla generazione di valore condiviso sul territorio e dall’indagine dei benefici del “Welfare di rete” per le piccole e medie imprese e la comunità locale valutando, nello specifico, la replicabilità su scala nazionale di un caso territoriale virtuoso: il progetto “eLavoroeFamiglia” della Regione Lombardia, realizzato nella provincia di Varese e attivato dalla rete GIUNCA che vede la creazione di una rete Territoriale per la co-progettazione e co-erogazione di servizi di welfare aziendale per i lavoratori in un’ottica multistakeholder.

Dall’analisi effettuata posso affermare – conclude Anna Clara Cucinelliche l’innovazione sociale si sostiene laddove: realizza azioni rivolte a bisogni rimasti sinora privi di risposte adeguate, viene accompagnata da un’attenta valutazione e, limitatamente agli interventi che risultano efficaci, ne promuove la diffusione su larga scala“.

Premio Socialis 2018: Il Reportage

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