Consumi responsabili: gli italiani s’informano sul web

  Osservatorio Socialis   Giu 16, 2014   Indagini, News, Principale   0 Comment

Per orientare le loro scelte d’acquisto, 61 italiani su 100 si informano preliminarmente sulle attività e i comportamenti etici dei marchi. Il 26% dei consumatori  dichiara di informarsi “frequentemente” su attività e comportamenti etici delle imprese. Il segmento che lo fa con maggior frequenza è composto dai 30-54enni, da chi ha un livello scolare alto, dalle donne. In altre parole, questo rappresenta il core target della comunicazione corporate. Tra i media più frequentati, a riscuotere gli indici di fiducia più alti sono i siti internet delle imprese e delle associazioni di consumatori. Meno bene tv e quotidiani. I risultati sono contenuti nella prima rilevazione sul rapporto tra consumatori ed etica d’impresa, condotta in forma continuativa nel primo semestre del 2014, dall’Osservatorio Socialis e dall’Istituto Ixè.

I risultati sono contenuti nella prima rilevazione sul rapporto tra consumatori ed etica d’impresa, condotta in forma continuativa nel primo semestre del 2014, dall’Osservatorio Socialis e dall’Istituto Ixè. Secondo l’indagine, prima di acquistare un prodotto il 10% dei consumatori italiani si informa “sempre” sull’etica del marchio, il 16% “spesso”; il 21% dichiara invece di informarsi “talvolta”, il 15% “raramente”. In merito alle fonti, ci sono dati molto interessanti riguardo l’indice di affidabilità. I canali più utilizzati sono la televisione (40%) e i siti internet delle imprese (34%), seguiti dai siti internet delle associazioni dei consumatori (26%) e dai quotidiani (24%). Sono però i media on linea riscuotere indici di affidabilità più alti.

L’affidabilità minore viene attribuita i media tradizionali e generalisti: della televisione si fida solo il 60% dei telespettatori, dei quotidiani il 54% dei propri lettori; solo il 50% degli ascoltatori radiofonici si fida di cosa ascolta; percentuale ancora più bassa di affidabilità per gli altri periodici di informazione (37%). I siti internet delle aziende sono per loro natura ‘partigiani’ e quindi dovrebbero marchiati di una minore credibilità, tuttavia sono una fonte molto frequentata di informazione (il 34% del campione totale dichiara di frequentarli) e il loro indice di affidabilità relativo è alto (ben il 70% dei visitatori si fida di ciò che legge sul sito web dell’azienda). Affidabilità alta anche per i siti internet delle associazioni di consumatori, frequentati dal 26% del campione e ritenuti affidabili dal 77% dei visitatori.

I canali con un target decisamente più ristretto ma con il più elevato indice di affidabilità sono i blog e i social network. In questi due casi si verifica una situazione originale rispetto agli altri canali: il numero di soggetti che si fida di queste fonti è superiore al numero di quelli che le utilizzano: il 9% del campione si informa sui social network, ma a ritenerlo affidabile è l’11%; il 6% visita blog e forum per reperire informazioni sull’etica d’impresa, ma a ritenerlo una fonte affidabile è l’8%.

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