“Take Me (I’m Yours)”: all’HangarBicocca vivi l’arte e portala con te

  Osservatorio Socialis   Nov 22, 2017   News, Principale   Commenti disabilitati su “Take Me (I’m Yours)”: all’HangarBicocca vivi l’arte e portala con te

Se siete tra quelli che in un museo hanno sempre sognato di toccare, prendere o addirittura portare via un’opera d’arte, al Pirelli HangarBicocca di Milano, fino al 14 gennaio 2018, c’è la mostra che fa per voi.

Si chiama “Take Me (I’m Yours)”, a cura di Christian Boltanski, Hans Ulrich Obrist, Chiara Parisi e Roberta Tenconi, ed è l’evoluzione di un progetto lanciato nei primi anni ’90 dallo stesso curatore Hans Ulrich Obrist e dall’artista Christian Boltanski, convinti di poter reinventare i modi in cui l’arte viene mostrata al pubblico, scardinando il concetto di “sacra reliquia” e offrendo a tutti la possibilità di “fare esperienza” delle opere.

Le si può toccare, prendere, usare, scambiare, comprare e collezionare. Ce ne sono oltre 50, compresi alcuni progetti storici presentati per la prima volta alla Serpentine Gallery di Londra nel 1995 – come l’opera Dispersion di Christian Boltanski, fatta di pile di vestiti di seconda mano che il pubblico all’epoca poteva portare con sé – ideate da artisti di diverse generazioni e provenienze, ed esposte insieme per l’occasione in un allestimento in Solid Textile Board, un materiale riciclato, a cura dell’artista e designer Martino Gamper.

“Take Me (I’m Yours)” è una mostra interattiva, che non ingessa il visitatore, ma anzi lo coinvolge in una creazione spontanea e collettiva, lasciando completo spazio all’immaginazione.

L’ingresso è gratuito, l’unica “regola” è acquistare a 10€ una borsa di carta creata da Christian Boltanski con cui poter prendere e collezionare le opere o anche solo le loro didascalie.

Dove: Pirelli HangarBicocca – Via Chiese, 2 Milano

Orari: Da giovedì a domenica 10.00–22.00 (Chiuso da lunedì a mercoledì)

Scopri il programma completo su: www.hangarbicocca.org

Dubbi? Scrivi a: info@hangarbicocca.org

 
(Photo credit: Lorenzo Palmieri)

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