Il Design Sistemico per l’Economia Circolare: il caso del mercato di Ballarò

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  Osservatorio Socialis   Gen 21, 2021   News, Principale   Commenti disabilitati su Il Design Sistemico per l’Economia Circolare: il caso del mercato di Ballarò

Con la tesi dal titolo “Amunì – Dal mercato nascono i fiori” (discussa al Politecnico di Torino per il Corso di Laurea Magistrale in Design Sistemico – Relatore Prof. Paolo Tamborrini), Martina Derito è tra i vincitori del XVIII Premio Socialis per tesi di laurea in CSR e Sviluppo sostenibile, consegnato nella cerimonia in streaming sul canale YouTube dell’Osservatorio Socialis lo scorso 4 dicembre.

Il progetto pone l’attenzione sulla tematica dello scarto alimentare nella città di Palermo, con l’obiettivo di portare i cittadini ad una maggiore consapevolezza sulle proprietà ed i benefici che il reinserimento di questi scarti potrebbe avere all’interno di un nuovo sistema economico.

La metodologia applicata per questo lavoro – ha affermato la vincitrice durante la cerimonia di premiazione – è quella del Design sistemico, ovvero un nuovo metodo d’azione basato sul creare una nuova rete di relazioni in grado di trasformare un output di un sistema in input per un altro.”

L’indagine è stata condotta su tutti i mercati della città di Palermo e nello specifico nell’area del mercato di Ballarò, il più antico e importante mercato di Palermo. Le rilevazioni sul campo, condotte dalla stessa Martina Derito, hanno registrato che 1.200 kg degli scarti organici prodotti giornalmente dal mercato vengono smaltiti presso la discarica di Bellolampo, senza essere utilizzati in un’ottica di economia circolare. Inoltre, le condizioni attuali contribuiscono al peggioramento igienico-sanitario del mercato. Infatti circa il 70% dei rifiuti viene lasciato in strada durante le ore diurne del mercato, per poi essere raccolto di notte dagli operatori della RAP – Risorse Ambiente Palermo (Società che si occupa dello smaltimento dei rifiuti nella città).

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Per ovviare a queste problematiche, il progetto illustrato da Martina Derito nella sua tesi propone di installare una smart-compostiera di comunità nei pressi del mercato, al fine di rivalorizzare l’area e creare nuove opportunità economiche sostenibili per i commercianti, i residenti e per tutti gli stakeholder identificati, andando a creare una maggiore coesione sociale. Il progetto è diviso in 6 fasi operative: 1. Distribuzione sacchetti di raccolta rifiuti ai commercianti aderenti; 2. Raccolta; 3. Trasporto eco-sostenibile in bicicletta, dal mercato alla compostiera; 4. Inserimento nella compostiera; 5. Manutenzione; 6. Prodotto Finale: il compost).

La compostiera sarà dotata di sistemi elettronici, come Arduino, che permetteranno la monitorizzazione giornaliera dello stato di trasformazione degli output organici in compost. I dati degli scarti organici verranno raccolti principalmente attraverso l’impiego di una WebApp che ne consentirà l’identificazione e la suddivisione in edibili/non edibili, tipologie prevalenti, quantitativi etc.

Questi dati – ha concluso Martina Derito – saranno un punto di partenza per l’ampliamento del servizio, come ad esempio per la produzione di bioplastiche e per il reinserimento dei prodotti invenduti del mercato attraverso la loro trasformazione”.


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