Disabilità & Lavoro: Nasce il “Social Training Program”

  Osservatorio Socialis   Mag 24, 2019   News, Principale, Speciali   Commenti disabilitati su Disabilità & Lavoro: Nasce il “Social Training Program”

Promuovere e sperimentare metodologie e programmi concreti di cambiamento che sappiano trasformare la diversità in valore. È questo l’obiettivo del programma pilota di formazione manageriale “Disabilità & Lavoro – Social Training Program”.

Due giornate di studio sperimentale, presso le sedi CFMT a Milano e Roma, promosse da AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla e Prioritalia, in collaborazione con Osservatorio Socialis, con le testimonianze del coach Gian Paolo Montali, dei rappresentanti delle Politiche Sociali del Comune di Milano, di David Trotti (AIDP), Fabio Ciarapica (Partner Aegis Human), Marco Buemi (Social Innovation Manager), e aziende come Merck Serono ed ENEL, per guidare i manager allo sviluppo di competenze distintive che sappiano governare le dinamiche legate alla presenza di disabili in azienda, con gli effetti ulteriori di riconoscimento del ruolo di leadership civica e di promozione di modelli innovativi e sostenibili per l’intera comunità manageriale.

Secondo l’indagine “I manager e la gestione dei lavoratori con disabilità” promossa da AISM e Prioritalia (con il contributo di Manageritalia), in occasione dell’avvio della partnership istituzionale tra l’Associazione e la Fondazione, per i due terzi dei manager italiani (65,2%) le imprese con dipendenti disabili hanno organizzazioni di lavoro più efficienti e innovative, processi più semplici e luoghi di lavoro più razionali.

Non solo, la stragrande maggioranza dei manager intervistati (88,2%) ha dichiarato che avere personale con disabilità produce un impatto positivo per le stesse capacità manageriali: “ho imparato a organizzare il lavoro in maniera più efficiente“, “ho imparato a semplificare i processi“, “ho imparato a valutare meglio le persone“.

«Il cambio di passo necessario per guidare le organizzazioni e la società verso modelli inclusivi, accessibili e sostenibili è quello di utilizzare una chiave non assistenzialistica ma manageriale per gestire la disabilità e la diversità in azienda ha spiegato Marcella Mallen, Presidente della Fondazione Prioritalia  Ragionare non più in termini di quote ma in una logica di valorizzazione delle competenze delle persone disabili è la strada per abilitare la disabilità al lavoro, con evidenti vantaggi per la produttività e il benessere di tutti».

«Crediamo fortemente nell’importanza di sperimentare modelli e formule innovative per promuovere l’accesso e il mantenimento al lavoro di persone con disabilità ha affermato Paolo Bandiera, Direttore Affari Generali, Responsabile welfare e advocacy di AISM Il primo fattore strategico, a nostro giudizio, si fonda proprio sul mettere insieme realtà, sensibilità ed esperienze diverse e nella creazione di luoghi di confronto in cui condividere buone prassi, confrontarci su modelli culturali e individuare soluzioni creative».

La partnership istituzionale tra AISM e Prioritalia rappresenta un unicum nel panorama della collaborazione fattiva tra enti che hanno fatto del sociale e della promozione della leadership civica la propria missione. Una collaborazione che con lo sviluppo del progetto Social Training Program si pone l’obiettivo di sviluppare nuove competenze manageriali, e di dare ancora più slancio all’innovazione, promuovendo un programma di workshop, convegni, seminari, giornate di studio e di formazione sul tema della gestione della disabilità come risorsa necessaria per creare valore sostenibile.

AISM CON  LE AZIENDE. OBIETTIVO: GENERARE VALORE

A partire da una disamina dei principi generali della disabilità, Paolo Bandiera si è concentrato sulla normativa di riferimento per qualificare l’approccio alla disabilità in azienda.

DIRITTI E ROVESCI: Le 10 cose che non puoi non sapere: GUARDA LE SLIDE DI BANDIERA

Per attuare le priorità dell’Agenda della sclerosi multipla 2020 in tema di lavoro e disabilità, AISM promuove e realizza percorsi focalizzati sui temi della disabilità, gravi patologie e lavoro, partendo dalla realtà della sclerosi multipla, in grado di generare nuovo valore per ogni Organizzazione, pubblica o privata.

VIVERE LA DISABILITÀ COME UNA SFIDA DI SQUADRA

«Portare persone che non hanno niente in comune l’una con l’altra a giocare insieme, insegna che la diversità tra le persone può esser un’opportunità per imparare a fare cose nuove a migliorare, usare quella diversità per crescere e innalzare le skills di quell’organizzazione». Così Gian Paolo Montali, Direttore Generale Progetto Ryder Cup 2022, Coach di pallavolo e dirigente sportivo, ha introdotto il suo intervento a Milano attraverso la metafora dello sport come mezzo di inclusione sociale.

«Poiché io sono chiamato di volta in volta a governare organizzazioni che devono giocare per vincere, non ho la possibilità di aspettare che le persone sui posti di lavoro trovino affinità elettive, vadano d’accordo e diventino amiche ha spiegato Montali Io metto tutti esattamente sullo stesso piano e sullo stesso livello perché c’è un unico e solo risultato da ottenere: la vittoria finale, portare a casa l’obiettivo prefissato.
Quindi diventa importante non parlare di gruppo, perché la parola “gruppo” implica un atteggiamento da parte delle persone di affinità elettive, di vicinanza e di amicizia sul posto di lavoro. Ma io parlo di squadra perché il primo step affinché un’organizzazione sia efficace e sia performante è che le persone lavorino per competenze: quindi per me fare squadra vuol dire lavorare per competenze».

L’APPROCCIO SISTEMICO ALLA DISABILITÀ: INTERVENIRE SULLE VARIABILI HARD E SOFT

Indagare le nuove frontiere del mondo HR oltre la legge 68/99 e riconoscere la Disability come elemento strategico per la gestione dell’impresa. Su questi temi, nella giornata di apertura di Milano, è intervenuto Fabio Ciarapica, Partner Aegis Human Consulting Group, con un approfondimento sulla necessità di far incontrare le competenze/soft skills distintive di ciascun individuo con le opportunità di lavoro, a prescindere dalla disabilità.

«Perché in un’epoca di valorizzazione trasversale delle “diverse diversity” all’interno delle organizzazioni e di “sfruttamento” marketing interno ed esterno delle differenze di genere, lingua, cultura… la disabilità non è abbastanza “sexy” per l’employer branding, la comunicazione e la corporate social responsibility?», ha esordito Ciarapica.

«Eppure la disabilità è a pieno titolo, per le aziende “agili”, una diversity oggi pienamente integrabile grazie ai tool e agli ambienti “phygital” e allo smart working e soprattutto è una grande opportunità di esaltare modelli di soft skills e di mettere in azione capacità (diverse abilità!) facilitanti il bene comune organizzativo, la “followership” , la gestione del cambiamento.

Aldilà delle normative, la “leadership sociale” delle aziende passa dalla inclusione, integrazione e “placement mirato” di  persone con dis-abilità che in realtà si dimostrano facilitatori e veri “enablers” della gestione del cambiamento, della gestione dei conflitti e delle relazioni con clienti interni ed esterni».

Il tema è stato ripreso nella giornata di Roma attraverso un excursus sulla storia del Disability Management come asset strategico delle organizzazioni a cura di Marco Buemi, Social Innovation Manager, con una statistica sulla discriminazione lavorativa in Europa e un focus sulla Carta italiana per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro.

La disabilità deve diventare competitiva per le imprese. In Italia appena il 5% delle grandi aziende impiega oltre il 95% dei lavoratori disabili. Per le piccole e medie imprese la variabile costi impedisce di riconoscere i vantaggi concreti che possono derivare dall’assumere una persona con disabilità.

«La realtà dimostra che per alcune posizioni la persona diversamente abile è estremamente più produttiva. Quello che la funzione HR deve fare è preoccuparsi di valorizzare ciò che di ciascuno è possibile utilizzare per far crescere l’azienda».

Con questa riflessione si è aperto l’intervento di David Trotti, Presidente di AIDP-Lazio, che ha sottolineato la perdurante assenza di sgravi contributivi a favore delle imprese; il malfunzionamento delle liste di collocamento; l’assenza di un processo adeguato di inserimento dei lavoratori disabili; la necessità di rivedere la contrattazione.

COLLEGARE LA DISABILITÀ AGLI SDG’S DELL’ONU

Focus della due giorni formativa è stato l’approfondimento del legame esistente tra la disabilità e gli SDGs dell’ONU. Il Direttore dell’Osservatorio Socialis, Roberto Orsi, ha illustrato la particolare considerazione attribuita al fenomeno delle disuguaglianze dall’Agenda 2030.

Tra gli obiettivi più urgenti, infatti, c’è quello di intervenire sui fattori causa di esclusione, discriminazione e disuguaglianza, contribuendo così ad uno sviluppo del pianeta rispettoso delle persone e dell’ambiente, incentrato sulla pace e sulla collaborazione. La lotta alle disuguaglianze è un obiettivo prioritario per i Governi, poiché una crescita senza inclusione limita la mobilità sociale, danneggia la crescita e crea instabilità politica. GUARDA LE SLIDE DI ROBERTO ORSI →

TESTIMONIANZE DI BUONE PRATICHE IN AZIONE

Non sono mancati approfondimenti su casi e soluzioni concrete. La prima giornata di formazione ha visto il contributo del Comune di Milano. Donatella Gherardi, Area Domiciliarità e Cultura della salute – Direzione Politiche Sociali, e Stefano Vitaloni, Centro mediazione lavoro CELAV, hanno illustrato il Progetto Ma.Po., un percorso avviato in collaborazione con Auchan Retail Italia SPA, per favorire l’accoglienza, l’autonomia e l’inclusione sociale di persone con disabilità, italiane e straniere, nella Città di Milano e sviluppare un modello di intervento da estendere ad altri esercizi commerciali interessati. GUARDA LE SLIDE DEL PROGETTO →

A Roma il contributo di ENEL S.p.A., con un intervento di Paola Magrini, Diversity Manager, e Franca Formica, Senior Trainer Formazione Manageriale e Professionale, che hanno approfondito quanto intrapreso dall’azienda per la piena integrazione delle persone con disabilità. Dalla Policy Diversity & Inclusion (2015) alla Campagna dedicata “Avanti Tutti”, dalla mobilità interna ed esterna all’azienda alla formazione mirata per i colleghi HR e l’affiancamento dei tirocinanti diversamente abili.

A concludere la seconda giornata Chiara Gherardi, Government Affairs & Policy and Market Access Manager di Merck Serono S.p.A., che ha illustrato il progetto pilota di inclusione lavorativa competente per le donne con Sclerosi Multipla, avviato nel 2018 grazie ad un accordo di Partenariato territoriale, sottoscritto anche da AISM, per sostenere le politiche di disability management in azienda.

 

GUARDA ANCHE: Disabilità & Lavoro: Il Reportage di lancio del progetto

 

www.aism.it
www.prioritalia.it

DISABILITÀ & LAVORO: DIRITTI E ROVESCI

DISABILITÀ & LAVORO: L’INTERVISTA DI ASVIS A PRIORITALIA


LA DISABILITÀ COLLEGATA AGLI SDGs DELL’ONU

IL PROGETTO MA.PO.

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