Il grande boom: il mercato alimentare biologico italiano

  Osservatorio Socialis   Mar 22, 2018   News, Principale   Commenti disabilitati su Il grande boom: il mercato alimentare biologico italiano

L’Italia è leader europeo nella produzione biologica: circa 60mila addetti e 1,5 milioni di ettari coltivati. Ma quali sono i punti di forza e di debolezza nello sviluppo dei prodotti biologici alimentari? Quali innovazioni di processo e di prodotto è necessario sviluppare o incrementare, con quali attori cercare di collaborare maggiormente, quali ostacoli cercare di arginare e quali benefici si possono riscontrare dall’adozione di una linea di produzione biologica?

A queste domande Cesare Poce, menzione speciale al XV Premio Socialis, tenta di rispondere con la tesi “Il green marketing per i prodotti biologici: uno studio delle imprese italiane operanti nel settore agroalimentare” (Relatrice Prof.ssa Rosa Maria Dangelico), discussa alla Facoltà di Ingegneria dell’Informazione, Informatica e Statistica de La Sapienza (Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale)

La tesi è stata sviluppata nell’ambito di un progetto di ricerca più ampio diretto dalla Prof.ssa Dangelico che include anche altri settori dell’agroalimentare (prodotti farinacei, confetture, composte, salse, vino) e che finora ha raccolto più di 500 casi.

Il fenomeno della produzione e del consumo alimentare biologico è enormemente diffuso ed in continua crescita – spiega Cesare Poceed è divenuto il principale protagonista dei dibattiti non solo economici, ma anche scientifici, medici, nutrizionali e questo principalmente per due motivi: la rinnovata attenzione ai temi dell’ambiente e della sua salvaguardia e l’attenzione alla salute. I due temi sono poi confluiti in una unica richiesta da parte dei consumatori e cioè la disponibilità di prodotti alimentari quanto più salutari e salubri possibili. E dunque biologici”.

Il mercato alimentare biologico evolve costantemente, innovandosi e mutando le proprie caratteristiche intrinseche, determinando in tal modo drastici cambiamenti nel comportamento d’acquisto, nelle abitudini alimentari dei consumatori e nelle strutture organizzative, funzionali e produttive delle differenti imprese operanti nel settore agroalimentare.

Se dal lato delle rilevazioni statistiche sono state realizzate numerose indagini sulle opinioni dei consumatori rispetto ai prodotti alimentari biologici – continua la letteratura sulle considerazioni, sui fattori determinanti e influenzanti lo sviluppo dei prodotti biologici presenta ancora margini di indagine”.

Per valutare e comprendere quali fossero i principali ostacoli, le motivazioni dominanti, i benefici derivanti e le collaborazioni rilevanti che le imprese italiane operanti nel settore agroalimentare (settore prodotti da forno dolci e salati e pasta) hanno riscontrato nello sviluppo dei prodotti biologici, è stato utilizzato un questionario inerente lo sviluppo dei prodotti alimentari biologici rivolto alle imprese italiane produttrici, trasformatrici e distributrici operanti nel settore e ai principali enti certificatori, tra i quali ICEA, CCPB, SUOLO E SALUTE, BIOAGRICERT, ottenendo un tasso di risposta del 19% (103 casi).

L’etica ambientale e gli aspetti ambientali della strategia dell’impresa sono le due principali motivazioni che spingono l’impresa a sviluppare prodotti biologici; le maggiori collaborazioni avvengono con consumatori, fornitori, rivenditori e grossisti e il mezzo promozionale maggiormente utilizzato dalle imprese campionate è Internet, indice della moderna digitalizzazione globale. Gli ostacoli rilevati sono principalmente due: la mancanza di incentivi da parte dello Stato e l’elevato costo delle materie prime biologiche. Quanto ai beneficiconclude Poce – parliamo di miglioramento della reputazione d’impresa e di acquisizione di nuovi clienti”.

Il settore si prepara inoltre ad un nuovo boom: è infatti del 24 maggio 2017 l’emendamento del Governo che regolamenta e favorisce l’utilizzo di prodotti alimentari biologici nelle mense scolastiche del nostro Paese. Attraverso un fondo di 44 milioni di euro presso il Ministero delle Politiche Agricole, sarà promossa la diffusione dell’utilizzo di prodotti biologici nella ristorazione scolastica. Le scuole che vorranno certificare bio la propria mensa dovranno inserire dei quantitativi minimi di prodotti biolgici nei propri menù.

D’altronde il biologico non è mai stato una moda e da tempo non è più di nicchia (Bio Bank, 2016).

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