“Vending: sostenibilità=competitività”, Intervista ad Anna Reina, CONFIDA

  Osservatorio Socialis   Feb 01, 2017   Blog ed Interviste, News, Principale   Commenti disabilitati su “Vending: sostenibilità=competitività”, Intervista ad Anna Reina, CONFIDA

Nel 2014 CONFIDA ha intrapreso con decisione il percorso a sostegno della valorizzazione delle buone pratiche di vending sostenibile e inquadrandolo come fattore di competitività. Perché proprio nel 2014?

La Dirigenza di CONFIDA ha maturato negli anni la consapevolezza che i principi alla base della responsabilità sociale sono ormai imprescindibili, un percorso che in questi anni stanno facendo molte organizzazioni che operano nei settori più disparati. A fine 2014 si è costituita la Commissione Vending Sostenibile, oggi da me coordinata, con l’obiettivo di creare un fil rouge tra i diversi progetti in tema di sostenibilità realizzati dalle imprese associate. Uno dei primi passi è stato quello di stringere una collaborazione con Fondazione Sodalitas per la realizzazione del progetto.

Lo scorso ottobre abbiamo inviato un sondaggio agli associati per capire come si posizionano rispetto ai temi della sostenibilità e una larga maggioranza (il 70,9%) ci ha confermato che il tema della sostenibilità è un tema fondamentale per il futuro del vending. I risultati dell’indagine svolta sui nostri associati mostrano chiaramente come le aziende del vending siano sempre più consapevoli del fatto che l’attenzione a una gestione sostenibile dell’attività della distribuzione automatica porta notevoli benefici in termini di minor impatto ambientale non solo per l’azienda stessa ma per la comunità in cui essa opera.

Il sito vendingsostenibile.com promuove le iniziative degli associati. Ritenete che da soli non riescano a valorizzare abbastanza il proprio impegno? Ritiene che i singoli associati debbano entrare con più decisione nella comunicazione esterna?

I singoli associati già oggi valorizzano i loro progetti sostenibili anzi, ne fanno uno strumento di competitività e di comunicazione. Con il progetto Vending Sostenibile ci siamo posti l’obiettivo di fare rete e riunire tutti i progetti aziendali in modo armonico e coordinato per una valorizzazione dell’intera filiera della distribuzione automatica.

Lo strumento operativo scelto da CONFIDA è un sito internet: www.vendingsostenibile.com dove le aziende associate possono condividere le loro buone prassi con le altre imprese e con enti e istituzioni con le quali peraltro la sostenibilità rappresenta un’ottima piattaforma di collaborazione. Nel corso del 2017 il progetto Vending Sostenibile crescerà e svilupperà convegni e incontri.

Il settore del vending esprime l’attenzione alla sostenibilità sia in termini di tecnologia (luci a led, sistemi di stand by, …) che di qualità dell’offerta passando per 10 ambiti di intervento: cosa pensate possa essere fatto di più?

Il tema della sostenibilità nel vending tocca molti aspetti dell’attività: a partire dalla gestione efficiente dell’energia e dei magazzini all’interno dell’azienda, alla sostenibilità nei trasporti, all’adozione di nuove tecnologie disponibili fino alla scelta dei prodotti alimentari e alla gestione dei rifiuti nell’ottica di un’economia sempre più circolare.

Le tematiche pubblicate su vendingsostenibile.com coprono tutti questi aspetti, sia quelli più generali sull’attività d’impresa, che quelli specifici dell’attività propria della distribuzione automatica. Ad oggi nessuna azienda riesce ad essere sostenibile in ogni fase del proprio lavoro, quindi le attività individuate sono un obiettivo ideale per le aziende che intendono impegnarsi nell’ambito della sostenibilità.

Senza dubbio il vending è un settore che entra nelle vite degli uffici, delle scuole, dei luoghi ad alta frequentazione. Tra le iniziative più interessanti vi è quella per la qualità dell’alimentazione. Dal vostro punto di osservazione il consumatore, posto di fronte ad una scelta, preferisce il cibo di qualità? Quali sono i limiti o le potenzialità della proposta alimentare sana?

Il consumatore è sempre più consapevole, per qualsiasi acquisto. Alimentare e non. Per quanto riguarda i consumi alimentari in particolare, i mezzi di informazione forniscono continue indicazioni al consumatore per effettuare le loro scelte. Il consumatore di oggi, quando sceglie un prodotto alimentare, dà la massima priorità al piacere che dà il cibo, alla salubrità e alla convenienza. Non dimentichiamoci però che il vending è un canale di distribuzione dove i prodotti sono gli stessi che si trovano anche in altri canali come i bar o la grande distribuzione.

Rispetto agli altri Paesi europei, il vending italiano come si colloca?

Con riferimento ai dati congiunturali, a livello Europeo si rileva che il mercato del vending italiano in termini di fatturato è il quarto più grande in Europa (dopo Germania, Regno Unito e Francia), con un fatturato nel 2015 di € 1.804 milioni di euro ed è il primo per numero di macchine installate con 800.000 distributori automatici.

In media ci sono circa 80 dipendenti/lavoratori per distributori automatici; questo è due volte più profonda penetrazione come Germania (140), ma non soddisfano i “paesi vend liberi”, come i Paesi Bassi (37) o Svezia (53).

In termini generali, le imprese italiane sono più strutturate rispetto ai gestori di distributori automatici del resto di Europa. È anche più diffuso l’utilizzo di strumenti informatici.

Tornando in Italia, cosa potrebbero fare di più le Istituzioni per sostenere questo settore?

Certamente sarebbero un forte incentivo maggiori sgravi fiscali ad esempio per l’acquisto furgoni poco inquinanti, come quelli elettrici, che richiedono significativi investimenti. Dal nostro sondaggio è emerso un forte interesse delle imprese verso i progetti di recupero di fondi di caffè. Su questo fronte sarebbe auspicabile che le istituzioni favorissero un circolo virtuoso per la realizzazione di questi progetti.

(a cura di Marta Tersigni) ©osservatoriosocialis.it   

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