FS Italiane: presentato il Rapporto ONDS, Disagio e Solidarietà nelle stazioni

  Osservatorio Socialis   Lug 19, 2016   News, Principale, Speciali   Commenti disabilitati su FS Italiane: presentato il Rapporto ONDS, Disagio e Solidarietà nelle stazioni

Cuore di arrivi e partenze, le stazioni rappresentano universalmente un luogo di transito, in cui punto di partenza e approdo si confondono, nella cornice caotica di un via-vai di passeggeri… che, a volte, non passano, ma trovano rifugio e accoglienza proprio a ridosso dei binari.

E’ dalla percezione del ruolo così complesso giocato dalle stazioni ferroviarie nella rilevazione del disagio sociale sul territorio che prende avvio l’analisi realizzata dall’Osservatorio Nazionale sul Disagio e sulla Solidarietà nelle stazioni italiane (ONDS) 2015, presentato il 13 luglio a Roma, nella sede di Ferrovie dello Stato Italiane, alla presenza del presidente e dell’amministratore delegato del Gruppo FS Italiane, Gioia Ghezzi e Renato Mazzoncini, della vice presidente del Senato, Valeria Fedeli, del presidente dell’INPS, Tito  Boeri, del presidente del Consiglio Nazionale dell’ANCI, Enzo Bianco, e del direttore di ONDS, Alessandro Radicchi, con il giornalista de “La Repubblica” Roberto Petrini in qualità di moderatore.

Gli Help Center sono il primo grande progetto di solidarietà realizzato, in collaborazione con gli Enti locali e il Terzo Settore, per affrontare e contrastare i fenomeni di disagio sociale presenti nelle stazioni.
Sono sportelli di ascolto situati all’interno e/o nelle zone limitrofe delle stazioni ferroviarie che orientano le persone in difficoltà verso i servizi sociali della città (centri di accoglienza, comunità terapeutiche, associazioni specializzate) per elaborare percorsi mirati di recupero e reinserimento sociale.
I centri sono affidati ad enti del privato sociale o gestiti direttamente dal Comune (L. 328/2000).
Per la creazione degli Help Center, FS concede locali all’interno delle stazioni o nei pressi delle stazioni ferroviarie, in comodato d’uso gratuito, ad associazioni ed enti che si occupano di marginalità e di emergenza sociale.
L’Osservatorio, la cui direzione tecnica e operativa è affidata alla cooperativa sociale Europe Consulting, svolge la necessaria attività di coordinamento di tutti i centri e una costante attività di formazione per gli operatori degli Help Center, mediante l’organizzazione di seminari su specifiche tematiche del disagio sociale.

Sono state 21.292 le persone “senza fissa dimora” che si sono rivolte agli Help Center nel 2015, sugli oltre 500.000 interventi compiuti in totale, come ricordato dal direttore dell’ONDS Alessandro Radicchi. Un numero che rappresenta il 40% della popolazione senza dimora censita dall’ISTAT. Di questi, 9.135 si sono rivolti ad un Help Center di stazione per la prima volta nella vita.

Tutte le attività sociali svolte nei 15 Help Center (lo scorso aprile con Trieste divenuti 16) all’interno delle stazioni ferroviarie distribuite sul territorio italiano trovano spazio nell’analisi statistica: numeri impressionanti che non riguardano solo interventi sulla popolazione straniera, ma anche tanti italiani che la crisi economica sta spingendo sotto la soglia di povertà, con una percentuale passata dal 20% degli interventi nel Rapporto ONDS del 2011, al 25% odierno.
Il rapporto illustra, così, un quadro variegato ed associa questa puntuale analisi statistica su modalità e tipologie di intervento condotte nelle diverse stazioni, anche a seconda del settore di specializzazione di ciascun Help Center, ad alcune variabili macroeconomiche – quali, ad esempio, il tasso di disoccupazione locale – per comprendere più a fondo le sfilacciature del tessuto socio-economico nazionale.

La vice presidente del Senato, Valeria Fedeli, ha sottolineato l’importanza di riconoscere l’italianità di questa innovazione, che è stata esportata con successo in altre nazioni europee.
Lo stesso Alessandro Radicchi ha indicato come ogni utente tenda a ritornare mediamente sette volte presso il centro di supporto istituito in stazione (anche a seconda del tipo di intervento effettuato in loco).
Alla presentazione hanno partecipato anche tre economisti di massimo rilievo quali Enrico Giovannini, Stefano Zamagni e Tito Boeri, ciascuno dei quali ha permesso di leggere il fenomeno dell’assistenza sociale fornito da FS Italiane sotto una luce differente: se è vero che il sistema di protezione sociale in Italia non funziona come dovrebbe, è anche vero che la resilienza degli esseri umani nelle situazioni di difficoltà è materia prima per ricostruire ciò che è andato perduto, in forma anche migliore, e il dovere morale delle aziende, come già compreso da industriali della prima ora del calibro di Henry Ford, è quello di restituire alla società, in certo qual modo, ciò che da essa prendono, in un circolo virtuoso che si instaura tra imprenditori e consumatori.

Un ruolo speciale è stato riconosciuto a WEWORLD, il cui presidente, Marco Chiesara, ha presentato i risultati del progetto di formazione realizzato per gli operatori degli Help Center di Roma e Napoli per migliorare l’accoglienza delle donne che chiedono aiuto centri di intervento.

Non a caso Fabrizio Torella, responsabile Attività Sociali d’Impresa di FS Italiane, ha sottolineato, a conclusione della tavola rotonda, l’importanza della sinergia alla base del progetto Help Center che ha reso possibile tutto questo: una collaborazione tra pubblica amministrazione, privato e Terzo Settore che è diventata di esempio a livello europeo, modello per tutte le altre reti ferroviarie.
È online #Opentreno – sui binari della rete, il blog dedicato alla sostenibilità dal Gruppo FS. Ambiente, tecnologia, persone, storia, viaggio, i temi principali affrontati sempre nell’ottica della sostenibilità.

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